Teatro

Blackbird, la discesa agli inferi dell'animo umano all'Ariosto di Reggio Emilia

Blackbird, la discesa agli inferi dell'animo umano all'Ariosto di Reggio Emilia

Massimo Popolizio torna al Teatro Ariosto di Reggio Emilia dal 20 al 22 gennaio con un durissimo testo sulla pedofilia, ispirato ad una vicenda vera. Spettacolo vivamente sconsigliato ai minori.

Una discesa negli inferi dell’animo umano, che dell’animo umano prova a svelare le ombre, le mille paurose sfumature. Un testo che non pretende di dare facili risposte a un problema complesso, come è quello della pedofilia, ma dosa con spiazzante talento disagio, amore, comprensione, sconcerto, solidarietà e condanna.
E’ Blackbird, scritto da David Harrower, messo in scena da Lluís Pasqual con Massimo Popolizio, che andrà in scena per la stagione di Prosa venerdì 20 e sabato 21 gennaio, alle ore 20.30 e domenica 22 gennaio alle 15.30 al Teatro Ariosto. Lo spettacolo è vivamente sconsigliato ai minori.

La storia è tratta da una vicenda vera, quella di Toby Studebaker, ex-marine dell’esercito americano, membro di un’unità anti-terrorismo, coinvolto in operazioni contro Al-Quaeda a seguito dell’11 settembre 2001. Nel 2003 è giudicato e incarcerato per il rapimento di una ragazzina di 11 anni, Shevaun Pennington, di nazionalità inglese, conosciuta via internet.

Nel Blackbird di Lluis Pasqual, un uomo di quasi sessant'anni e una ragazza di neanche trenta sono chiusi in una stanza. Lei lo aggredisce, verbalmente e fisicamente, rinfacciandogli di averla abbandonata anni prima.
Già, ma quanti anni prima? Quanti anni aveva, Una, quando è stata con Ray?
“Mettere in scena Blackbird”, spiega il regista Lluis Pasqual, “significa portare in evidenza un tema che tutti conosciamo e unanimemente condanniamo. Qui è calato nella quotidianità di due persone; lo guardiamo in modo più profondo, al di fuori di ogni significato scandalistico. Studiamo le conseguenze che una frattura del sentimento ha avuto su due vite”.  Il linguaggio teatrale diventa lo strumento privilegiato per uno sguardo “altro” sulle cose, soprattutto quando si tratta di vicende scomode e purtroppo spesso taciute. 
Così, attraverso le molte stratificazioni del testo e i numerosi livelli di lettura, l’ordinaria storia di una violenza si trasforma in una grande storia d’amore, che lega indissolubilmente, in maniera unica e crudele, i protagonisti.
Blackbird porta in superficie la fragilità di noi tutti davanti a fatti per i quali non abbiamo risposte. Il teatro serve (anche) a questo.


Venerdì 20, sabato 21 gennaio 2012 ore 20.30
Domenica 22 gennaio 2012, ore 15.30
Teatro Ariosto
Blackbird


Lo spettacolo è vivamente sconsigliato ai minori